Focus On DAVIDE CACACE

Nathan Cacace ha quattro mesi e da quattro mesi si addormenta con la stessa favola, che racconta della sua nascita nel giorno in cui il papà Davide ha segnato il gol alla Mariglianese che ha “stappato” la stagione del Sorrento.

Davide, tante partite in carriera e altrettanti ricordi ma quel giorno resta indelebile…
La clinica, Annamaria che dà alla luce Nathan e poi la corsa al campo. Il gol a suggellare il miracolo della vita, credo proprio che Sorrento-Mariglianese per me non sarà mai più una sfida qualsiasi. Da quel 19 settembre la mia vita è cambiata, un figlio dà proprio un senso diverso all’esistenza di ciascuno di noi

Un figlio al quale consiglieresti di giocare a calcio da grande?
“Per adesso non vedo l’ora di vederlo crescere e mi sono riproposto innanzitutto di farlo stare bene. Dovrà in primis studiare, poi se vorrà divertirsi con il calcio…farà felice soprattuto il nonno che già lo ha messo a palleggiare nella culla”

Tuo padre del resto ti ha trasmesso questa passione: riavvolgiamo il nastro, cosa ti ha dato il calcio?
“Innanzitutto mi ha insegnato l’arte del sacrificio quando da piccolo ogni giorno da Sant’Agata – dove ho iniziato proprio con papà nella Don Bosco – andavo a Castellammare per allenarmi con la Juve Stabia. Poi, con il passare del tempo il calcio mi ha regalato tanti amici, l’adrenalina dello spogliatoio, la possibilità di integrarmi ed è anche diventato un lavoro. Sotto questi aspetti è molto formativo”

Una vita spesa in Serie D, hai qualche rimpianto per ciò che poteva essere e non è stato?
“Sinceramente no, ho scelto io tre volte di non fare il salto tra i professionisti. Ho messo al primo posto altri valori, compresa la famiglia”

Anche approdare a Sorrento è stata una scelta di vita, come è maturata?
“Il tempo di un caffè al bar Romano con il direttore Amodio, avevo altre offerte ma ho detto sì in 30 secondi. Volevo avvicinarmi a casa e vedere l’effetto che faceva giocare per questa squadra, con questi colori, per la mia terra. A Sorrento si sta bene, tranquilli ma a me piacciono le sfide e le pressioni per cui cerco sempre nuovi stimoli”

A proposito, hai girato tante piazze importanti: differenze tra Campania e Puglia?
“Dipende da dove giochi, certo un realtà come Brindisi vivi e respiri calcio a tutte le ore, ma anche a Nocera e Torre Annunziata è così. Però, è bello pure trovarsi in una realtà serena come questa e vedere sugli spalti gente che conosci che fa il tifo per te”

Se diciamo che sei un difensore con i piedi da centrocampista siamo in difetto?
“In realtà nasco centrocampista, poi Agostino Esposito all Juve Stabia mi ha arretrato e tutto sommato ha avuto ragione, forse perché anche lui era un difensore. Però, mi piace giocare il pallone se posso non spazzarlo via. Magari lo tocco di esterno, ormai è diventato un marchio di fabbrica”

Un altro marco di fabbrica sono i gol, mai una stagione senza in carriera: il vizietto non è mica passato?
“Macché, di testa o su rigore segnare è sempre bello perché aiuta la squadra a centrare i suoi obiettivi”

A proposito, quelli personali e del Sorrento quali sono?
“Mai fatto un play out in vita mia, quindi…non ho intenzione di iniziare quest’anno. Dobbiamo salvarci, sperando che il Covid non faccia troppi danni come capitato purtroppo lo scorso anno e due stagioni fa quando addirittura ha interrotto la nostra corsa verso la C”

Sorrento Calcio 1945

segreteria@fcsorrento.com
media@fcsorrento.com

la prima squadra

Il Sorrento partecipa al campionato nazionale di Serie C, le gare interne si svolgono allo stadio Viviani di Potenza in attesa della ristrutturazione dello stadio Italia di Sorrento.

le giovanili

Scuola Calcio Elite da cinque stagioni di fila ed un’intensa attività del settore giovanile: le formazioni rossonere sono presenti in tutti i campionati nazionali giovanili (dalla Primavera all’Under 14). Quest’anno si è aggiunta al novero delle formazioni rossonere anche l’Under 15 femminile, impegnata nel campionato regionale.

#sorrentocè

Accanto all’ambizioso progetto tecnico – miriamo ad avviare un percorso che coinvolga tutte le componenti di un club calcistico, dal singolo tifoso alle tantissime realtà produttive del territorio. Siamo attenti anche all’aspetto sociale del calcio e scendiamo in campo con la squadra “for special” nel campionato paralimpico sperimentale Figc.