Il 2021 del Sorrento si è concluso a Lavello con una sua perla dalla distanza. Francesco Pio Petito, classe 2002, si avvia a compiere vent’anni ed ha tempo e modo per diventare padrone del suo futuro: “Sorrento è la piazza ideale per me, ma credo lo sia per ogni giovane. Una realtà tranquilla, serena, ma anche molto organizzata. Ti fa sentire un professionista tra i dilettanti, la società non tralascia alcun dettaglio e così a noi non resta che pensare al campo”.
Arriva il Cerignola allo stadio Italia, quali le armi che il Sorrento dovrà mettere in campo contro la squadra di Pazienza?
“Credo che la nostra forza sia il gruppo, è quello che può fare la differenza. Vogliamo provare a dare una vera e propria svolta al nostro campionato, non vediamo l’ora di riprendere a giocare per magari riuscire anche a sorprendere una delle favorite per la vittoria finale”
Cioffi ti ha impiegato in più ruoli, la duttilità è una caratteristica di cui andare orgogliosi?
“Può essere un vantaggio per un giovane perché il mister ha la possibilità di schierarmi in varie zone del campo, ma talvolta rischia poi di essere un limite per me perché vorrei sentirmi uno specialista che può adattarsi anche in altre posizioni. Personalmente, mi piace giostrare dietro la punta centrale con libertà di svariate sul fronte offensivo”
Continuando questo discorso, a quale calciatore famoso ti ispiri?
“Quando ero più giovane facevo quasi sempre la punta esterna mentre adesso mi sono accentrato anche perché fisicamente sono cresciuto. Zielinski mi piace tanto, lo guardo con interesse. Mi piace come si muove sulla trequarti tra le linee avversarie”.
Segui il Napoli, ma tifi Benevento ed hai giocato a Caserta: sei cresciuto a “pane e calcio”?
“Direi di sì, papà era un difensore dilettante che si faceva rispettare. Ho fatto la trafila nel Benevento, la mia squadra del cuore, poi a 15 anni sono passato nella Casertana e con i falchetti ho esordito in C, infine le esperienze con Nocerina e Gladiator prima di approdare qui a Sorrento. La Campania ormai l’ho girata tutta ma posti belli come questo non si vedono facilmente”
Nel frattempo non hai abbandonato gli studi, riesci a conciliare il doppio impegno?
“Sto continuando il liceo scientifico sportivo a Benevento, questo sarà l’anno della maturità fuori dal campo ma spero anche sul terreno di gioco. Debbo pensare al mio futuro, costruirlo nel migliore dei modi con i tacchetti ai piedi ma anche se le cose nel calcio non dovessero andare come mi auguro”